I Barracelli rappresentano un’istituzione storica e preziosa per la Sardegna. Nel tempo hanno saputo adattarsi a esigenze diverse: prevenzione incendi, protezione civile, controllo dei parchi e vigilanza rurale che comprendono compiti di polizia giudiziaria.
Tuttavia, oggi più che mai, questa pluralità di funzioni rischia di diventare una barriera invece che un punto di forza.
Le Compagnie Barracellari si trovano infatti a dover affrontare missioni eterogenee che richiedono competenze molto diverse: da un lato capacità operative e tecniche per fronteggiare incendi ed emergenze, dall’altro anche conoscenze giuridiche e legislative appropriate per svolgere attività di polizia rurale. Queste considerazioni nascono dalle diverse esigenze dei territori: basti pensare ad esempio ad una città turistica che, in estate, si trova a dover fronteggiare un incremento della popolazione superiore al 60% a causa dell’afflusso di visitatori.
Rimanere con la convinzione che un unico corpo, con la stessa formazione e gli stessi strumenti, possa coprire in modo efficace entrambi gli ambiti è illusorio.
Per questo motivo diventa necessario distinguere due figure ben definite:
Il Barracello di protezione civile, formato e organizzato per l’antincendio, il soccorso e la gestione delle emergenze.
Il Barracello di polizia rurale, specializzato nella tutela del territorio, nel controllo delle campagne, dei parchi e delle aree protette, con adeguata preparazione giuridica e operativa.
Questa distinzione non significherebbe frammentare l’istituzione, ma rafforzarla. Due ruoli chiari e complementari garantirebbero maggiore efficacia, permettendo alle Compagnie di lavorare con identità precise, senza improvvisazioni e senza gravare sui compiti sproporzionati rispetto alla loro formazione.
Non si può più pensare al Barracellato come a una realtà fondata solo sulla “buona volontà”. I compiti istituzionali richiedono preparazione professionale e continuità. È impensabile, per quanto rispettabile, che un barracello di 75 o 80 anni possa ancora essere efficiente per coprire funzioni operstuve.
Le leggi sono chiare: le responsabilità legali ricadono sul Capitano e sulle amministrazioni, che non possono permettersi di affidarsi a strutture non adeguatamente formate.
Molte Compagnie denunciano la difficoltà di sostenere percorsi formativi complessi, soprattutto in ambito legislativo, per mancanza di risorse e di tempo, ma anche perché non sentono la necessità di applicazione nelle loro realta.
Separare i due ruoli consentirebbe invece di concentrare le energie su percorsi mirati, riducendo i costi e aumentando l’efficacia operativa.
Il Barracellato, pur restando fedele alla sua missione storica, dovrà scegliere di evolversi: riconoscere che protezione civile e polizia rurale non possono essere trattate come la stessa cosa, ma in un futuro potrebbero procedere fianco a fianco, con funzioni distinte e sinergiche.
Pensiamoci: il futuro dei Barracelli passa dalla chiarezza dei ruoli, perché solo distinguendo protezione civile e polizia rurale si può garantire sicurezza, professionalità ed efficienza al servizio del territorio.
							