Randagismo in Sardegna: chi è competente e cosa prevede la legge

Il randagismo è una delle sfide più sentite in Sardegna, con implicazioni importanti per la salute pubblica, la sicurezza e il benessere degli animali. Ma chi ha il compito di controllarlo? E quali sono le leggi che regolano questa materia? In questo articolo facciamo chiarezza, con riferimenti precisi alla Legge Regionale n. 21 del 1994 e alla Legge Statale n. 189 del 2004.

 La normativa sul randagismo: quadro generale

Legge Regionale Sardegna n. 21/1994

La Legge Regionale n. 21 del 18 maggio 1994, intitolata “Norme per la tutela degli animali e prevenzione del randagismo”, è la principale norma che regola la materia a livello locale. Stabilisce che:

La Regione Sardegna promuove iniziative per tutelare gli animali d’affezione e prevenire il randagismo.

I Comuni sono i principali soggetti attuatori degli interventi (accalappiamento, canili, sterilizzazioni, campagne informative).

Le funzioni di vigilanza sono svolte dalla Polizia Locale, dal Corpo Forestale Regionale e dalle guardie zoofile riconosciute.

Legge Statale n. 189/2004

A livello nazionale, la Legge n. 189 del 20 luglio 2004 ha introdotto nel Codice Penale reati specifici a tutela degli animali. È particolarmente rilevante per il contrasto al randagismo, poiché:

L’abbandono di animali è sanzionato penalmente (art. 727 c.p.).

Sono previste pene per i maltrattamenti (art. 544-ter c.p.).

La legge rafforza il principio della responsabilità dell’uomo verso gli animali.

Chi è responsabile del controllo del randagismo in Sardegna

Comuni

Sono i primi responsabili della gestione del randagismo. Devono:

Garantire il servizio di accalappiamento.

Gestire o convenzionarsi con canili pubblici e/o privati.

Avviare campagne di sterilizzazione e promuovere le adozioni.

Adottare regolamenti locali per la tutela animale.

Polizia Locale

La Polizia Municipale ha compiti di vigilanza sul rispetto delle norme comunali:

Interviene in caso di cani vaganti, pericolosi o incidenti stradali causati da animali.

Eleva sanzioni in caso di mancata custodia o abbandono.

Collabora con ASL, canili e guardie zoofile.

Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna

Il Corpo Forestale Regionale può intervenire soprattutto:

Nei territori extraurbani, nelle campagne e nelle aree protette.

In supporto ai Comuni e alla ASL per operazioni coordinate di controllo.

Nelle attività di vigilanza ambientale che coinvolgono anche il benessere animale.

Guardie Zoofile

Le guardie zoofile volontarie fanno parte di associazioni riconosciute e:

Operano come pubblici ufficiali, nei limiti dell’autorizzazione ricevuta.

Possono segnalare violazioni, accertare abbandoni, effettuare controlli sul territorio.

Collaborano con le forze dell’ordine e con i servizi veterinari pubblici.

Il ruolo delle ASL Veterinarie

Anche le ASL, attraverso i Servizi Veterinari, hanno competenze fondamentali:

Gestione dell’anagrafe canina e microchippatura obbligatoria.

Sterilizzazione dei cani randagi o di proprietà nei programmi comunali.

Sorveglianza sanitaria degli animali ricoverati nei canili.

Collaborazione nella cattura e nel soccorso degli animali feriti.

Abbandonare un animale è un reato

È bene ricordare che abbandonare un cane o un gatto è un reato punito dalla legge. In particolare:

Art. 727 del Codice Penale: punisce chi abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività con ammenda da 1.000 a 10.000 euro.

L’abbandono è una delle principali cause del randagismo e può generare gravi rischi per la circolazione stradale, la sicurezza e l’ecosistema.

Il controllo del randagismo in Sardegna è affidato a una rete di enti e figure professionali che devono collaborare in modo sinergico:

I Comuni come responsabili principali.

La Polizia Locale per l’attività sanzionatoria e di pronto intervento.

Il Corpo Forestale Regionale per il controllo nelle aree rurali e protette.

Le guardie zoofile per la vigilanza volontaria e integrativa.

Le ASL per l’anagrafe canina e le misure sanitarie.

Una corretta gestione del randagismo è possibile solo se ci si avvale della sinergia tra tutti gli enti preposti.